Il cibo è salute

Nonostante i notevoli progressi compiuti dalla scienza medica nel campo della cura sintomatica delle malattie ed il costante tentativo di miglioramento delle strutture igienico-sanitarie, si registra la continua tendenza all’aumento delle patologie croniche e degenerative.

Oggi, infatti, il cibo non viene più scelto affinché ci fornisca un adeguato nutrimento, ma sempre più l’attenzione è rivolta a quegli aspetti che, sacrificando la qualità e il gusto, prediligono l’attrattività della confezione  e la convenienza sul piano economico. Il risultato è spesso un’alimentazione assai poco equilibrata, in cui all’eccesso di calorie prodotto dal consumo di carboidrati raffinati e grassi animali saturi, non sempre corrisponde un adeguato apporto di principi vitali: vitamine, sali minerali, enzimi e oligoelementi. Si produce cosi un sostanziale squilibrio con una sovrabbondanza di alcuni elementi nutritivi e una fondamentale carenza di altri.

La qualità scadente dei prodotti e gli eccessi dell’alimentazione moderna tendono a sovraccaricare il sangue di grassi e scorie tossiche che affaticano gli organi e favoriscono vari tipi di disturbi e patologie.
Un’alimentazione che sia al contempo sana, nutriente e gustosa è, per diversi aspetti, molto simile a quella seguita, nei secoli passati, spontaneamente dai nostri antenati nell’area mediterranea.
La ricerca nutrizionale moderna conferma che questo modo di mangiare è il più adatto alla nostra fisiologia e anche la miglior forma di prevenzione per le malattie del mondo moderno.

E' compito dei genitori insegnare ai loro figli un modo di alimentarsi in linea con i seguenti punti, applicando in prima persona i seguenti consigli.

• Aumentare i carboidrati complessi (riso, mais, ma anche frumento, orzo, miglio, farro) e ridurre il consumo di cereali eccessivamente raffinati (riso brillato, farina bianca, e dunque pizza e pasta).
• Evitare lo zucchero e i dolcificanti non naturali, così come anche il sale  (gli alimenti devono essere assaporati per il loro sapore naturale).
• Non mescolare proteine animali diverse nello stesso pasto. In generale evitare l’uso frequente di latteo-caseari (latte, formaggi, burro, panna, yogurt) e gli insaccati; preferire il pesce e le proteine vegetali (fagioli, ceci, lenticchie,ecc.). In pratica, consumare meno di tre volte a settimana il primo gruppo di alimenti, almeno tre volte a settimana il secondo gruppo.
• Evitare l’uso frequente di grassi e oli cotti.
• Consumare preferibilmente alimenti freschi e verdure di stagione, possibilmente non trattate. Inserire un po’ di crudità, germogli o verdure fermentate (tipo crauti naturali) nei pasti, soprattutto se a base di cibi animali. Per un più elevato apporto nutrizionale integrare la propria alimentazione con cibi verdi selvatici, ricchi di clorofilla, minerali, vitamine e sostanze antiossidanti naturali facilmente assimilabili.
• Bere solo acqua e in abbondante quantità. Non tenere in casa bibite zuccherate o gassate, per non avere e dare tentazioni sbagliate.
• Masticare bene. Rifiutarsi di mangiare in piedi.

Considerare il momento del consumo del pasto, come un momento esclusivo, importante; non intenderlo come un gesto automatico, istintivo e ripetitivo, ma sciegliere luogo e tempi giusti.